PRIMO RAPPORTO SUI GIOVANI IN AGRICOLTURA

Questo primo Rapporto sui ‘Giovani in Agricoltura’ ha l’obiettivo di approfondire il ruolo che le nuove generazioni rivestono nel settore agricolo attraverso un’analisi articolata su fonti statistiche primarie e secondarie. L’approfondimento distilla il quadro di riferimento italiano ponendolo a confronto con quello dei principali competitors europei. I dati evidenziano un ruolo di primo piano ricoperto dai giovani nel settore agricolo, sia nei confini nazionali che nel contesto europeo. In particolare, per quanto concerne i dati sull’avvicinamento delle nuove generazioni verso il settore ma anche nelle relative performance conseguite, pensiamo ad esempio, al valore generato per ettaro (oltre il doppio dei giovani agricoltori francesi e spagnoli e maggiore anche della Germania e della media europea).

AGRICOLTURA SOCIALE

L’agricoltura sociale (AS) rappresenta un’interessante opportunità per le imprese agricole per diversificare le attività e offrire alle comunità locali servizi e luoghi di inclusione. Il rapporto “L’agricoltura sociale: un’opportunità per le realtà italiane” realizzato dal Centro Politiche e Bioeconomia del CREA   intende fornire un contributo alla conoscenza dell’agricoltura sociale in Italia e fare un primo bilancio dell’attuazione della programmazione comunitaria 2014-2020 a livello regionale.
Nella prima parte il rapporto fornisce una fotografia delle caratteristiche delle realtà operanti in Italia: si tratta di un aggiornamento dell’indagine condotta dal Crea PB nel precedente biennio 2016-2017 e ha l’obiettivo, anche in questo caso, di fornire informazioni sulle diverse dimensioni dell’AS.
Segue l’analisi della normativa italiana e regionale che disciplina l’agricoltura sociale e delle opportunità che i Programmi di Sviluppo Rurale offrono a supporto delle realtà che praticano AS. Un focus è relativo all’azione svolta dai GAL allo sviluppo di interventi di AS.
Il rapporto si conclude con un approfondimento sullo strumento del Budget di salute che rappresenta una possibilità gestionale innovativa quale strumento di integrazione socio-sanitaria e come opportunità nell’ambito dell’agricoltura sociale.

LA COMPETITIVITÀ DELLA FILIERA OLIVICOLA

Il settore dell’olio di oliva italiano sta attraversando, ormai da qualche tempo, difficoltà strutturali e commerciali nonostante la qualità delle sue produzioni e il ruolo assunto dall’Italia nel mercato internazionale. E’, infatti, il secondo paese produttore ed esportatore, il primo importatore e il primo consumatore di olio di oliva. Sul fronte più strettamente commerciale L’Italia subisce la concorrenza della Spagna soprattutto per i prodotti di massa, mentre riesce a sganciarsi dalle dinamiche del mercato iberico sull’olio extravergine di maggiore qualità.
È indubbio che il settore necessiti di una nuova spinta che sposti il baricentro ancora di più verso la qualità delle produzioni, per migliorare la competitività, salvaguardando allo stesso tempo il ruolo dell’olivicoltura che rende unici alcuni territori italiani.
Alla vigilia di un’importante riforma delle politiche comunitarie per l’agricoltura e più in generale per il  settore primario in un contesto di sostenibilità economica, ambientale e sociale, è opportuno esaminare una serie di nodi irrisolti che caratterizzano l’olivicoltura nazionale con un ruolo che non solo va consolidato ma, se possibile, accresciuto.
Prima di individuare, quindi, una strategia che traghetti il settore fuori dalle problematiche strutturali e che permetta una rinnovata competitività, è necessario riepilogare quali sono, appunto, le caratteristiche strutturali del settore.
Nel report di RETE RURALE NAZIONALE sono stati analizzati i processi evolutivi che stanno segnando il comparto e si evidenziano le tendenze recenti che caratterizzano il panorama produttivo e quello degli scambi, approfondendo il tema della competitività in termini di efficiente gestione aziendale e contenimento dei costi di produzione.
Il focus del report è proprio l’analisi dei costi effettuata attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione selezionato di aziende con la collaborazione delle principali associazioni del settore quali Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Unaprol, Italia Olivicola, e Unapol e FOOI.